Approfondimenti

L’utilizzo di pietre e altri abrasivi naturali per lavorare materiali come i metalli è diffuso fin dai tempi antichi, basti pensare alle operazioni di lisciatura e levigatura che venivano eseguite nell’antica Grecia.

Queste operazioni sono le basi di ciò che ora viene chiamato rettifica, ovvero: “Operazione tecnologica di rifinitura, diretta a conseguire elevata precisione di lavorazione e un buon grado di finitura superficiale dei pezzi; è detta anche rettificatura. È una lavorazione con asportazione di truciolo eseguita con un utensile con taglienti a geometria indefinita, la mola, costituita da un gran numero di grani abrasivi tenuti insieme da un agglomerante.“ dall’enciclopedia Treccani.

La prima macchina rettificatrice fu inventata attorno alla metà del 1800 quando l’industria metallurgica conobbe un vero e proprio sviluppo senza precedenti. Con i progressi della metallurgia si resero necessarie anche nuove tecniche per la lavorazione dei materiali che non potevano più essere eseguite a mano. Queste esigenze portarono alla progettazione e alla costruzione delle prime macchine rettificatrici

Alcuni documenti dimostrano che Leonardo Da Vinci lavorò al progetto di una tecnologia di rettifica per aghi con avanzamento automatico e scarico degli aghi da rettificare.

La rettifica oggi

La moderna definizione di rettificatrice secondo l’enciclopedia Treccani recita: “Macchina utensile di precisione usata nella tecnologia meccanica per effettuare l’operazione di rettifica di pezzi metallici, conferendo loro superfici geometricamente ben definite e dimensioni finali comprese entro ristretti limiti di tolleranza; la rettificatrice opera asportando il materiale, sotto forma di minutissimi trucioli, per mezzo di una mola o di un nastro abrasivo di tipo diverso secondo i materiali da lavorare e le modalità di esecuzione.”

È proprio grazie alle lavorazioni di rettifica che è possibile ottenere lo stato di forma o di superficie ottimale, assicurando un risultato finale con altissimo grado di precisione.

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