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La tecnologia aeronautica ha fatto molta strada per arrivare dove è oggi: nel corso dell’ultimo secolo innumerevoli voli di prova, migliaia di progetti e infinite ricerche da parte dei più noti esperti del settore hanno spinto sempre di più l’evoluzione delle tecnologie aeronautiche e aerospaziali.

Continua a leggere l’approfondimento per scoprire come l’industria aeronautica, i materiali e le metodologie produttive, sono cambiate per creare un’esperienza di volo migliore, più sicura ed efficiente.

I pionieri dell’aviazione

La storia dell’uomo è costellata da grandi menti che hanno studiato il volo; dagli antichi greci – con i miti di Icaro e Dedalo – a Leonardo con le sue incredibili invenzioni, i progetti e il desiderio dell’uomo di alzarsi in volo hanno radici davvero molto antiche.

Fu però sono nel 1857 quando Félix du Temple de la Croix, ufficiale della marina francese, ricevette un brevetto per una macchina volante che queste aspirazioni si concretizzarono per la prima volta. Nel 1874, Félix du Temple de la Croix riuscì a sviluppare un monoplano a vapore in grado di volare per brevi distanze decollando da un apposito trampolino di lancio.

Infine, nel 1903, i fratelli Wright effettuarono il primo volo controllato, motorizzato e sostenuto vicino a Kitty Hawk, nella Carolina del Nord. Il Wright Flyer presentava un motore in alluminio leggero, una struttura in legno e acciaio e una deformazione dell’ala in tessuto.

Solo 12 anni dopo, nel 1915, il primo aeroplano interamente in metallo (Junkers J1) costruito da Hugo Junkers (1859-1935), prese il volo. In precedenza, gli esperti di aeroplani credevano che i velivoli potessero volare solo con materiali leggeri come legno, montanti, fili di tensione e tela. Junkers la pensava diversamente e credeva che materiali più pesanti come il metallo fossero necessari per trasportare passeggeri e merci.

L’epoca d’oro dell’aviazione

I ruggenti anni ’20 hanno portato i progettisti di aeromobili a concentrarsi moltissimo sulle prestazioni. Innovatori come Howard Hughes, hanno scoperto che i monoplani erano più aerodinamici rispetto ai biplani e che i telai realizzati con leghe di alluminio erano in grado di resistere a pressioni e sollecitazioni straordinarie.

Grazie alle sue proprietà leggere, l’alluminio si è fatto strada anche nei raccordi interni dell’aeromobile diminuendo il peso e consentendo un design più efficiente in termini di consumo di carburante.

Nel 1925 Henry Ford acquisì la Stout Metal Airplane Company, utilizzando i principi di progettazione interamente in metallo proposti da Hugo Junkers. Ford sviluppò il Ford Trimotor, soprannominato “Tin Goose”. Pochi anni dopo, il Trimotor NC8407 di Henry Ford divenne il primo aereo pilotato dalla Eastern Air Transport, una delle principali compagnie aeree nazionali negli anni ’30 con rotte da New York alla Florida. Questo ha reso il metallo il materiale principale per gli aerei domestici e, infine, per le applicazioni militari con l’inizio della seconda guerra mondiale.

L’ingresso della plastica

Negli anni ’30 l’uso del legno divenne obsoleto e furono prodotti velivoli interamente in metallo. Imperial Airways, conosciuta oggi come British Airways, fece moltissimo progressi all’epoca nel settore dei viaggi aerei ma questa nuova forma di trasporto subì un arresto notevole con l’avvento della guerra.

Gli ingegneri concentrarono tutti i loro sforzi sulla costruzione di velivoli destinati alla strategia militare. Il Boeing P-26 “Peashooter” è entrato in servizio con l’United States Army Air Corps come primo aereo da combattimento monoplano interamente in metallo. Conosciuto per la sua velocità e manovrabilità, il piccolo ma esuberante P-26 costituiva il nucleo degli squadroni di inseguimento negli Stati Uniti.

Durante la guerra ci furono ulteriori e significativi progressi nell’utilizzo dei materiali nell’industria aeronautica. La plastica entrò in scena proprio durante la seconda guerra mondiale e fu impiegata nella sostituzione di parti metalliche con parti in gomma negli aerei statunitensi dopo che il Giappone aveva limitato il commercio di metalli con gli Stati Uniti.

Successivamente, le materie plastiche di qualità superiore hanno iniziato a sostituire gli isolanti elettrici e i componenti meccanici come ingranaggi, pulegge e elementi di fissaggio. I produttori di aeromobili hanno iniziato a sostituire le parti in alluminio con la plastica poiché erano più leggere e quindi più efficienti in termini di consumo di carburante rispetto all’alluminio.

La corsa allo spazio

Più leggero e più efficiente nei consumi: queste le le parole chiave dopo la seconda guerra mondiale, quando le nazioni hanno rivolto la loro attenzione al cielo e oltre. Il programma spaziale negli anni ’60 ha riunito menti illustri per risolvere l’impresa apparentemente impossibile di essere il primo paese a portare l’uomo nello spazio e sulla luna, così è iniziata la grande corsa per lo spazio.

La plastica del futuro

Le materie plastiche continuano a guidare il futuro dei materiali nei settori aerospaziale e aeronautico per la loro durata, precisione e ingegno. Ad esempio, nel 2009, il 787-8 Dreamliner ha effettuato il suo primo volo inaugurale, diventando il primo aereo ad avere ali e fusoliera realizzate in plastica in fibra di carbonio. Oltre ad essere leggera, la plastica offriva una maggiore sicurezza grazie alla sua resistenza agli urti elevati e alla sua comprovata capacità di resistere ad ambienti chimicamente difficili. Ciò ha dimostrato che la plastica è un materiale inestimabile rispetto a scelte di materiali alternativi come vetro o metallo.

A partire dagli anni ’70, la plastica iniziò a svolgere un ruolo cruciale nell’industria della difesa e militare, in particolare negli aerei stealth. L’aeronautica americana ha visto il potenziale della plastica quando ha appreso che la plastica poteva assorbire le onde radar; questo vantaggio aggiuntivo rende la plastica ideale per la creazione di velivoli furtivi.

Le materie plastiche continuano a contribuire all’innovazione nel settore della difesa, in particolare con tessuti invisibili e altri materiali compositi che possono creare virtualmente invisibilità ai radar nel prossimo futuro.

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